SPECIALISTI E ACCADEMICI DA TUTTA ITALIA PER IL CONGRESSO INTERREGIONALE SULLA GESTIONE DELL’IPERTENSIONE ARTERIOSA

Screening e nuovi strumenti della fibrillazione atriale e connessione tra diabete ed ipertensione. Sono state queste alcune delle tematiche affrontate durante il Congresso Interregionale SIIA delle sezioni Sicilia, Calabria e Sardegna, che per la prima volta ha fatto tappa a Catania all’interno dell’Hotel Four Points by Sheraton di Catania, segnando un momento significativo nel campo della gestione dell’ipertensione arteriosa, sotto la guida esperta del dott. Antonino di Guardo.

L’evento, incentrato sul tema “Il mondo reale dell’ipertensione alla luce delle più recenti acquisizioni scientifiche”, ha catalizzato l’attenzione di esperti e professionisti del settore, delineando nuovi orizzonti nella comprensione e nel trattamento di questa diffusa condizione medica.

“Abbiamo voluto fortemente che si realizzasse questo convegno – ha affermato Di Guardo – in una macro area costituita da Sicilia Calabria e Sardegna. Si tratta di un congresso a carattere nazional perché sono intervenuti specialisti del settore, accademici che hanno una grossa valenza in campo nazionale e internazionale, alcuni di loro hanno redatto le linee guida della società europea dell’ipertensione e per noi è motivo di orgoglio averli ospiti e discutere delle problematiche, criticità e quello che possiamo realizzare nella gestione del paziente iperteso”.

Il congresso, organizzato da Arteventi Management e patrocinato dalla Regione Siciliana, Assessorato della Salute e dalla Società Italiana di Ipertensione Arteriosa, ha visto anche la presenza delle istituzioni tra cui il vicesindaco di Catania Paolo La Greca e il sindaco di Mascalucia, Vincenzo Magra.

“La società scientifica dell’ipertensione arteriosa – ha commentato Agostino Virdis, presidente designato SIIA – si impegna nella formazione e nella promozione della cultura della prevenzione delle malattie cardiovascolari. Questo congresso è un esempio eccellente di ciò che possiamo realizzare nel nostro paese. La recente pubblicazione delle linee guida della società europea aggiunge valore ai nostri eventi, permettendoci di condividere esperienze e collaborare per sviluppare nuovi progetti in questo campo”.

Le sessioni, che si sono concluse stamattina, hanno esplorato i più recenti sviluppi nel trattamento farmacologico, le innovazioni tecnologiche e le strategie di gestione personalizzate, enfatizzando l’importanza di un approccio multidisciplinare e nel contempo i nuovi strumenti diagnostici, tra cui la fibrillazione atriale.

“La fibrillazione atriale resta l’aritmia più frequente e la causa più comune di ictus non riconosciuto – ha spiegato il dott. Gianfranco Parati, cardiologo – che può portare a conseguenze molto gravi. Non manifestandosi sempre con sintomi evidenti, è fondamentale individuare modi per identificarla. Qui entrano in gioco nuovi strumenti come un innovativo misuratore di pressione. Questo dispositivo, oltre al classico bracciale, include elettrodi adesi sulla superficie dove si può posizionare un dito o una mano per eseguire automaticamente un elettrocardiogramma con registrazioni di 30 secondi. Utilizzando un’applicazione sul cellulare appoggiato sul misuratore – ha continuato –  è possibile visualizzare il tracciato e inviarlo al medico per valutazioni immediate. Questo metodo può salvare vite, specialmente identificando la fibrillazione atriale in soggetti asintomatici, permettendo di iniziare tempestivamente una terapia correttiva per prevenire l’ictus. Un altro aspetto importante è il sonno che riveste un ruolo cruciale nella salute cardiaca. Noi passiamo un terzo della nostra vita dormendo, ecco perché è essenziale considerare come il sonno influisca sul nostro sistema cardiovascolare. Durante il sonno – ha concluso –  si verificano importanti modifiche nelle funzioni del cuore e nella pressione arteriosa. È importante dormire almeno 7 ore per notte per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e assicurare un sonno di qualità”.

La chiusura del congresso ha lasciato i partecipanti con una visione rinnovata e una maggiore consapevolezza dei complessi aspetti che circondano l’ipertensione arteriosa. È stata sottolineata l’urgenza di continuare a promuovere la ricerca e l’innovazione in questo campo, per migliorare la qualità della vita dei pazienti e affrontare efficacemente una delle principali sfide sanitarie del nostro tempo.