Riposto, caso Daidone: botta risposta del sindaco Vasta con Pappalardo Fiumara

Si arricchisce di una nuova puntata la vicenda sulla presunta incompatibilità in Giunta dell’assessore comunale ripostese, Gino Daidone, imputato in un processo per tentata estorsione in danno dell’ex vice sindaco Gianfranco Pappalardo Fiumara. Vicenda che risale al 2015. Il sindaco di Riposto Vasta invitato dall’avv.Enzo Guarnera, legale di Pappalardo Fiumara ad esprimersi sulla incompatibiltà dell’assessore Daidone ha preferito replicare sui social con una piccata nota, decisamente poco istituzionale.

Gino Daidone – scrive il sindaco in premessa – non è incompatibile. Si tratta dell’errata valutazione dell’avv.Guarnera e dell’ex vice sindaco (ex, meno male per i ripostesi!) Gianfranco Pappalardo Fiumara che – rammenta il sindaco – per dovere di cronaca è anche lui accusato di tentata estorsione, ma che fino all’ultimo grado di giudizio godrà anche lui del principio di non colpevolezza. Quando pur di screditare l’amministrazione e prestare il fianco ad una opposizione priva di qualsiasi contenuto si è disposti comunque a scrivere sbagliando anche riferimento normativo.

La risposta alla nota inviata che ha semplicemente indicato la totale infondatezza delle affermazioni fatte. In punto di diritto, occorre osservare che l’art. 63 del T.U.E.L. individua tassativamente le cause ostative all’espletamento del mandato elettivo, proprio al fine di evitare situazioni di incertezza. In particolare l’articolo in parola al comma 1 n. 4 dispone che, nel disporre che non può ricoprire la carica di consigliere comunale colui cha ha lite pendente, in quanto parte di un procedimento civile od amministrativo, con il comune e prevede espressamente che “la costituzione di parte civile nel processo penale non costituisce causa di incompatibilità”. Fin qui il sindaco Vasta.

Puntuale la replica dell’ex vice sindaco Pappalardo Fiumara che ha scritto una missiva al sindaco Davide Vasta.

“Nella sua risposta da “socialman”, purtroppo, ha mostrato di non avere alcuno stile e alcun rispetto; – mi permetta – nessuno ha mai espresso un giudizio politico su alcuno, né ha fatto il tifo per qualcuno! Tanto meno io che non ho alcun ruolo pubblico, in questo momento, al comune di Riposto, a differenza, nello specifico, del Daidone che riveste, invece, un ruolo pubblico che è in contrasto con la posizione che attualmente il Comune di Riposto ha giudizialmente nei suoi confronti. Nella nota del prof. Guarnera – soggiunge Pappalardo Fiumara – da me condivisa, sono state espresse considerazioni sulla opportunità di scelte che hanno a che fare con il buon andamento della cosa pubblica e non vengono riportate vicende personali, anche superate (certamente lei non è a tal riguardo informato ), che esulano dal ruolo pubblico di chicchessia!

Tanto è il mio stupore che le chiedo attraverso la presente nota: viste le citazioni in parentesi che si leggono nel suo post, in considerazione del fatto che il Comune di Riposto, nel procedimento (imputato Biagio Daidone), è parte civile in causa, che significato ha la sua affermazione, fuori dalle parentesi, con citazione esplicita di me parte lesa (ex vicesindaco del comune di Riposto), e cosa ha inteso evidenziare e quale significato ha voluto marcare col suo “ ex, menomale per i ripostesi!”?. Sia più esplicito, la chiarezza è un pregio!
Le ricordo che Lei è stato eletto a Riposto con un lieve margine sulla candidata Claudia D’Aita e aggiungo che alcuni dei suoi eletti non hanno certamente come da fonti in mio possesso disprezzato affatto di venire per suo conto, a loro dire, a chiedere il mio supporto elettorale e ancora all’ indomani della sua elezione Lei ha dichiarato, giustamente, di voler rappresentare tutti compresi coloro che non l’hanno votata e sostenuta. Vorrei che mantenesse almeno questa promessa e rispondesse alle note tecniche senza apprezzamenti che non fanno altro che “deprezzare” il ruolo da Lei ricoperto”.