LA PULIZIA DEL “PASSIATORE” SI EFFETTUA 3 VOLTE AL GIORNO, NONOSTANTE IL CAPITOLATO NE PREVEDA UNO SOLO

UFFICIO STAMPA DUSTY
Simona D’Urso

CATANIA – La proposta lanciata dal Comitato Terranostra per “valorizzare quello che non è più un luogo di socializzazione ma piuttosto un bivacco a cielo aperto e peggio ancora, per colpa dei soliti civili, una discarica”, affinché si restituisca decoro al “Passiatore” – ossia la zona pedonale che da piazza Martiri della Libertà attraverso via VI Aprile, arriva fino alla Stazione Centrale di Catania -, trova nella Dusty la massima approvazione.
La valorizzazione e salvaguardia dei territori, sono i punti cardine della mission Dusty.

Dusty interviene sistematicamente su quest’asse della città considerata un tempo una dei salotti buoni di Catania, effettuando quotidianamente, dai due ai tre passaggi al giorno di spazzamento e svuotamento dei cestini delle piazze Martiri della Libertà, Papa Giovanni XXIIIe via VI aprile. Si tenga conto inoltre, che il capitolato d’appalto prevede per quella zona, un solo passaggio giornaliero.  

La foto, scattata nella prima mattinata di oggi (19 settembre) dopo aver concluso le operazioni di pulizia, dimostra lo stato dei lavori. A riprova che il servizio viene effettuato regolarmente.

La Dusty invoca da tempo la stessa collaborazione che il comitato Terranostra rivolge alle “istituzioni, le associazioni ed i tanti imprenditori del territorio”, come riferito nella proposta, ed anzi invita l’Amministrazione comunale ad intensificare i controlli delle attività commerciali dei venditori ambulanti che non rispettano quell’area lasciandola sistematicamente piena di cassette di legno con merce invenduta, scarti di frutta e verdura e altre frazioni che sporcano le aiuole del “Passiatore”, oltre che ad intervenire affinché non vi siano più i bivacchi dei barboni.

Solo facendo rete, in sinergia, unendo le forze e agendo fattivamente, si potrà valorizzare e rinverdire il patrimonio sociale, culturale e ambientale di Catania, nel rispetto dei catanesi e dei turisti che trovano nel barocco siciliano, di cui la città dell’Elefante è ricca, una rarità che il mondo ci invidia.