“Il torrente Savoca è una bomba”, Comune di S. Teresa ricorre al Tar per riavere 2, 8 mln

S. TERESA – Il sindaco Danilo Lo Giudice ha deciso
di ricorrere al Tar per impugnare la delibera dell’8 agosto scorso “per
consentire alla comunità di riavere i 2 milioni e 850mila euro per il torrente
Savoca. Ed anche i 9 milioni per il progetto di difesa e salvaguarda della
costa. Anche queste somme inspiegabilmente stralciate e ridotte a 900mila euro.
Senza alcuna motivazione concreta e con un progetto che giace sempre da maggio
2018 presso la struttura commissariale”.

Ad avviso del primo cittadino di S. Teresa, nonché
deputato regionale, “la delibera del
governo regionale è illegittima sotto diversi profili”.

Lo Giudice va oltre: “Il torrente Savoca è una bomba
ad orologeria, e non è un modo di dire. L’ho detto e lo ripeterò fino alla
noia. Il 28 maggio 2018 il Comune di Santa Teresa di Riva ha trasmesso alla
struttura commissariale per il dissesto idrogeologico il progetto definitivo a
seguito di conferenza dei servizi per l’acquisizione di tutti i pareri. Ebbene,
soltanto il mese scorso sono state avviate le procedure di gara per la redazione
del progetto esecutivo da parte della struttura commissariale, a dimostrazione
de fatto che il comune non poteva e non doveva fare più nulla”.

Lo Giudice aveva anche chiesto, a fine luglio “che
si procedesse ad un appalto integrato che avrebbe consentito di accelerare i
tempi, e di individuare subito un
contraente per l’esecuzione dei lavori, ma non sono stato ascoltato”.

Al di là di questo, il problema reale è uno solo: “Ad
oggi – chiosa il sindaco – non ci sono più i soldi per poter fare l’intervento
in quanto i 2 milioni e 850 mila euro che ci erano stati assegnati con i fondi
del Patto per il sud sono stati rimodulati con delibera di Giunta regionale
dell’8 agosto 2019, su proposta del commissario Croce, e ne sono rimasti poco
meno di 200 mila euro. Tra qualche mese quindi avremo un bel progetto, ma non
ci saranno le somme per poter dare inizio ai lavori.

Attendevo di parlare con il presidente Musumeci per
informalo di questa situazione paradossale – incalza Lo Giudice – ma i
molteplici impegni e le tante emergenze che quotidianamente deve affrontare non
gli hanno consentito di poterci vedere. La
struttura commissariale è nata per accelerare i tempi. A questo punto viene da
chiedersi perché non possano essere i Comuni attuatori delle risorse a loro
assegnate per fare i progetti e appaltare i lavori?

La mia comunità non può più attendere – conclude Lo
Giudice – il pericolo è dietro l’angolo”.

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