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Un campetto di calcio come nel Burundi. Una demoralizzante immagine di incuria e degrado mina la serenità estiva del borgo marinaro di Torre Archirafi.

In via Marco Polo, primeggia quel rettangolo da gioco assediato da sterpaglie e rifiuti. Una condizione che lancia un segnale poco rassicurante in un’area pubblica, nell’area residenziale del borgo che, soprattutto nei mesi estivi, si anima grazie alla massiccia presenza di case vacanze e residenze estive. La consigliera di minoranza Claudia D’Aita, residente a Torre Archirafi, esprime profonda delusione e preoccupazione: “Si tratta di un campo che – commenta D’Aita – soprattutto d’estate, dà sfogo a tanti ragazzini ai quali oggi, vale la pena ricordarlo, è persino vietato di giocare in piazza. L’anno scorso si era vantata l’illuminazione e il ripristino del sito. Oggi siamo punto e a capo”. Un marcato contrasto tra le promesse di riqualificazione e la realtà attuale. “Non capisco come possa considerarsi un luogo decoroso per dare ospitalità ai giovani ripostesi che, visto che si chiede loro elevato senso civico, anzitutto vanno educati alla bellezza del territorio” – conclude la consigliera D’Aita, sottolineando l’importanza di offrire spazi dignitosi e curati come strumento primario di educazione civica e rispetto per l’ambiente.

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