“Il libro presentato è frutto di una scrupolosa ricerca documentale che ricostruisce l’opera politica di Biagio Andò come sindaco e come parlamentare. L’attualità del mio lavoro consiste nel proporre un esempio di buon governo e di buona politica. Viviamo un tempo in cui al profondo disinteresse per la politica si alterna la forte richiesta di uomini politici credibili onestamente interessati ai problemi della comunità” ha sottolineato Giuseppina De Martino prima della conclusione dell’incontro per la presentazione del suo libro “Biagio Andò. Tra politica locale e politica nazionale 1946-1961”. Il libro trae spunto dalle ricerche storiche portate avanti dalla De Martino nella sua tesi di laurea su questa importante personalità della politica siciliana.

Leo Cantarella prende la parola
L’evento si è svolto nell’Aula Consiliare della Città di Giarre, venerdì 6 giugno, giorno della prematura morte nel 1961 del primo sindaco di Giarre, con la partecipazione dei figli di Biagio Andò, Salvo e Sebastiano e del nipote Biagio. Ha coordinato la serata Enrico Fiumara , il quale ha evidenziato l’importanza di questo testo che ripercorre la laboriosa e infaticabile attività politica e amministrativa di una delle più grandi figure politiche del novecento dell’area ionico etnea e della Sicilia. Il sindaco di Giarre Leo Cantarella ha affermato che Biagio Andò ancora oggi viene ricordato con commozione e emozione , la sua memoria è stata trasmessa da generazione in generazione per le sue grandi doti di amministratore e la sua profonda umanità. “La comunità di Giarre non può dimenticare un gigante della vita civile” ha esclamato il sindaco che “onora e esalta il nostro passato”. Dopo ha preso la parola Roberto Tufano, docente di Storia Moderna all’Università di Catania, il quale ha rivisitato la storia economica, sociale e politica del territorio in cui visse e operò Biagio Andò disegnando un suggestivo affresco d’insieme che vide questo sindaco divenire un protagonista assoluto della rinascita di Giarre, del suo territorio per risollevarlo dalle macerie della guerra riuscendo “a farsi sostenere dalla borghesia cittadina e dai ceti popolari con un plebiscito di consensi davvero incredibile e di valore assoluto”.

Roberto Tufano
Dopo è intervenuto anche l’ex sindaco di Riposto, Carmelo D’Urso, 87 anni, straordinaria memoria vivente del dopoguerra che ebbe modo di seguire sin dall’età di 15 anni con passione e devozione “il sindaco del popolo”, ascoltando tutti comizi tenuti da Biagio Andò a Giarre e Riposto che divenne in breve tempo un esempio per tutti i giovani che si approcciavano alla politica praticata. “Ai suoi funerali vi fu una folla immensa e commossa- ha detto D’Urso- nella Piazza Duomo di Giarre da gente proveniente da ogni parte della Sicilia a testimonianza della stima e dell’amore di cui era circondato”. “Ebbe il merito negli ultimi anni di credere fermamente nell’incontro tra cattolici e socialisti che portò avanti con lucidità e intelligenza” ha concluso D’Urso .E’ intervenuto anche il nipote del compianto sindaco, Biagio Andò, docente universitario, che nonostante non abbia conosciuto il nonno ha reso palpabile il clima politico che si respirava negli anni della ricostruzione di Giarre e in cui vi era “una tensione ideale e una passione civile che oggi purtroppo appare scomparsa e dissolta. Ma non dobbiamo mai perdere la speranza che le cose cambino”.

Infine Salvo Andò ha ringraziato tutti i presenti per le belle parole e i contenuti espressi nel ricordo del padre che in quegli anni ha seminato per costruire una politica diversa fondata sul dialogo e il rispetto reciproco dove non esistevano nemici ma avversari con cui confrontarsi ,pur nelle differenze ideali. Ha ricordato la tenacia e la volontà del padre nel migliorare la sua condizione personale che riuscì a conseguire due diplomi e poi a laurearsi in matematica per poi diventare insegnante negli Istituti superiori. “Era un uomo che credeva nella scuola e nella cultura per costruire un mondo nuovo. Questa pubblicazione di Giuseppina De Martino è davvero esauriente e attenta- ha concluso Salvo Andò- nel rappresentare l’incessante impegno di mio padre anche da parlamentare per rendere l’Italia più moderna e giusta”.