Respinto ricorso contro pizzeria di Francoforte ‘Falcone e Borsellino’. Il giudice tedesco: “I loro nomi non meritano tutela”

"Una violazione della memoria dei due magistrati antimafia" denuncia la sorella di Giovanni Falcone, Maria che aggiunge: "Faremo ricorso in appello" Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

PALERMO – Per la sua pizzeria a Francoforte sul Meno, in Germania, ha scelto il nome ‘Falcone e Borsellino‘. E ai due magistrati uccisi dalla mafia nel 1992 ha anche intitolato alcuni piatti del menu. Sui muri del locale ha appeso la celebre foto di Tony Gentile che ritrae insieme i giudici e accanto ha messo l’immagine di don Vito Corleone, personaggio interpretato da Marlon Brando nel celebre film ‘Il Padrino’. Tutti intorno buchi a simboleggiare fori di proiettile. Bene e male insieme tra piatti di pasta, pizze e birra. “Una violazione della memoria dei due magistrati antimafia”, come denuncia la sorella di Giovanni Falcone, Maria, presidente della Fondazione che porta il nome del magistrato, che ha richiesto al tribunale tedesco di inibire al proprietario del locale, Constantin Ulbrich, di utilizzare il nome ‘Falcone’ nell’intestazione della pizzeria: il ricorso, però, è stato respinto perchè, scrive il tribunale, “sono passati quasi 30 anni dalla morte di Falcone e il tema della lotta alla mafia non è più così sentito tra i cittadini”. E inoltre, prosegue la sentenza, il giudice “ha operato principalmente in Italia e in Germania è noto solo a una cerchia ristretta di addetti ai lavori e non alla gente comune che frequenta la pizzeria”.

A nulla sono valsi i documenti prodotti dalla Fondazione Falcone e dalla sorella del magistrato assassinato a riprova della fama internazionale e in particolare della notorietà in Germania del magistrato palermitano. “Una sentenza che ci addolora molto – dice Maria Falcone -.
Proprio nel momento in cui il valore del lavoro e dell’eredità umana e professionale di Giovanni Falcone viene riconosciuto a livello mondiale, un magistrato di un Paese che soffre sulla sua carne il pesante ingombro della presenza delle mafie scrive un verdetto simile. Meno di due mesi fa – aggiunge – e cito solo l’ultimo di una lunga serie di episodi in tal senso, al termine della Conferenza delle Parti sulla Convenzione Onu contro la criminalità transnazionale riunita a Vienna, è stata approvata all’unanimità da 190 Paesi una risoluzione che riconosce il contributo dato da Falcone alla lotta al crimine organizzato internazionale. Numerosi, inoltre, sono stati i riconoscimenti che alla figura di mio fratello sono stati tributati da istituzioni ed enti di un Paese come la Germania che, nel tempo, ha mostrato grande sensibilità ai temi della mafia e della legalità. Faremo ricorso in appello – conclude Maria Falcone – contro un provvedimento che riteniamo ingiusto anche alla luce del valore che assume in una città con una fortissima presenza di italiani che ben conoscono il significato della lotta alla mafia e il sacrificio di chi per la giustizia ha perso la vita”.

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