Un esposto, presentato dall’ex vice sindaco Dario Li Mura (nell’amministrazione D’Anna) ha dato origine ad una un’indagine approfondita sull’operato del sindaco Leo Cantarella, accusato di presunte gravi irregolarità nella gestione amministrativa

Tra le accuse contesate spicca l’assegnazione diretta di un immobile comunale a un’associazione, senza un bando pubblico. Un’operazione che, secondo l’esposto, sarebbe stata favorita dalla circostanza che l’immobile si trovi a Macchia – si tratta dell’ex sede della delegazione comunale di via Principe di Piemonte – dove il sindaco esercita la professione di medico di famiglia.

Il sindaco Cantarella ha respinto con forza ogni accusa, definendole infondate e motivando la sua decisione con il rispetto delle normative vigenti. Il primo cittadino ha inoltre sottolineato di non aver mai esercitato alcuna ingerenza nell’attività amministrativa, demandando ogni decisione ai funzionari competenti: “Ho agito seguendo la normativa vigente e – afferma Cantarella – con il pieno supporto dei funzionari senza mai esercitare alcun tipo di ingerenza nell’attività gestionale che compete agli uffici”.

Il firmatario dell’esposto, è stato indicato da Cantarella come l’autore di precedenti segnalazioni infondate, mosse con l’obiettivo di screditare la sua amministrazione: “è lo stesso di altre segnalazioni, poi archiviate, poichè ritenute infondate e che avevano il solo fine di gettare ombre sulla mia attività amministrativa”. E in questo senso il sindaco ha preannunciato di volere salvaguardare legalmente il proprio operato.

Frattanto l’ufficio ispettivo dell’assessorato regionale alle Autonomie locali ha aperto un’istruttoria per verificare la fondatezza delle accuse. Il segretario generale del Comune dovrà presentare una relazione entro 30 giorni, fornendo tutti gli elementi necessari per chiarire la vicenda.

Dietro l’esposto – si apprende da fonti qualificate – ci sarebbe una precisa regia politica. Attraverso iniziative supportate a vari livelli e da più soggetti tendenti a screditare il sindaco disarcionandolo. Un mixer armeggiato da più persone, compresi soggetti che svolgono ruoli politici in maggioranza. Il tanto decantato “fuoco amico” che, secondo il sindaco Cantarella, ha ripreso vigore con la ripartenza della Giunta e con il coinvolgimento di Leo Patanè, quest’ultimo già messo sull’avviso di essere monitorato. Qualcuno, il giorno del giuramento in municipio, gli avrebbe detto: “ti diamo sei mesi di tempo”. Una esplicita quanto grave minaccia.

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