Un’aspra contesa sulla gestione delle risorse del fondo di povertà (quote Servizio Fondo Povertà anni 2018-2020) scuote l’amministrazione comunale, minacciando di sfociare in un vero e proprio caso politico con possibili risvolti legali. Protagonisti dello scontro sono il ragioniere generale dell’ente, Salvo Trischitta, e l’assessore alle Politiche Sociali, Irene Leotta.
La vicenda trae origine dalle affermazioni in Consiglio comunale, il 22 maggio scorso, dove l’assessore Leotta ha duramente criticato il Servizio finanziario, paventando gravi pericoli economici per il Comune. Giarre, in qualità di capofila del distretto socio-sanitario, rischierebbe di dover restituire alla Regione circa 3 milioni di euro non spesi, originariamente destinati a finalità di inclusione e contrasto alla povertà.
L’assessore Leotta in quella circostanza ha puntato il dito contro il Servizio finanziario, accusandolo di non aver sbloccato le risorse e impedito la rimodulazione dei progetti, nonostante “reiterate richieste orali e per iscritto” che, ha sottolineato, non hanno sortito alcun riscontro.
Le affermazioni dell’assessore hanno provocato l’immediata reazione del ragioniere generale Trischitta. Quest’ultimo ha ribadito che “l’importo in questione, accertato e non impegnato nell’esercizio finanziario 2021, è confluito in avanzo vincolato, come da determinazioni dirigenziali di riaccertamento dei residui adottate dal segretario generale a seguito di inadempimento delle singole aree gestionali, compresa quella in cui sono collocati i Servizi sociali”. Trischitta ha inoltre sostenuto che le giustificazioni addotte circa l’impossibilità di utilizzare le risorse nel 2021 sono infondate, bollano le dichiarazioni dell’assessore Leotta come “false e diffamatorie”.
La vicenda ha conosciuto un’ulteriore escalation in queste ore, con una nuova missiva dell’assessore Leotta che ha alzato i toni. La Leotta ha sottolineato come, durante la seduta del Consiglio del 22 maggio scorso, “sono state rappresentate, da più parti politiche, le difficoltà relative allo svincolo nonché all’utilizzo delle somme (quote servizio fondo povertà)”. L’assessore ha ribadito che, nell’espletamento delle sue funzioni in un dipartimento cruciale per il benessere sociale, ha rappresentato le “gravi conseguenze che un ulteriore ritardo nel mancato utilizzo dei fondi avrebbe causato nel tessuto sociale, traducendosi in disagi per le famiglie bisognose, soggetti fragili e minori”.
Concludendo la sua nota, l’assessore Leotta ha giudicato “inopportune, oltre che lesive, le affermazioni di Trischitta riprese dalla stampa, non essendosi verificate le circostanze riportate nella nota del ragioniere”. Ha quindi avvertito che si tratta di “affermazioni non veritiere e per le quali si potrebbe rendere necessaria la tutela nelle sedi opportune”, preannunciando possibili azioni legali. La situazione resta tesa. E il sindaco Cantarella, per ora tace.