Piccata nota di Articolo 1, l’associazione politico culturale presieduta da Alfredo D’Urso sulla recente conferma a segretario cittadino del Partito Democratico Alfio Cardillo.
“Scarne cronache della stampa locale sul recente congresso del Pd giarrese, ci informano che con 31 voti è stato eletto Alfio Cardillo. Per il segretario regionale, Barbagallo ha ottenuto 30 voti, 2 astenuti. Per l’elezione del segretario provinciale, Pappalardo ha ottenuto 28 voti e Siracusano 4. Una maggioranza che più bulgara non si può.
E a sottolineare il senso dei numeri il segretario, uscente e rientrante, ci fa sapere con la sua mozione che dopo tanti errori, finalmente è stata ritrovata l’unità e che ora siamo più forti che prima.
A leggere in controluce tale mozione – si legge nella nota di Articolo 1- è il segretario ad aver fatto ammenda delle passate dichiarazioni di guerra contro l’attuale amministrazione comunale, rea di non essere più civica ma a trazione centrodestra nella quale, però, mantiene un consigliere comunale nella maggioranza e un’assessora, area Pd. Non solo. Ma solo pochi mesi fa, in una nota apparsa sulla stampa locale, il segretario scriveva che “Giarre vive il peggio del peggio della sua storia: strade dissestate, per non dire colabrodo; carenza d’acqua in molti quartieri della città; mancati pagamenti degli stipendi all’azienda della raccolta rifiuti solidi urbani…”. Come dargli torto. Evidentemente di queste cose si scrive, ma al momento della verità, cioè nei congressi, si ritorna nei ranghi, a mantenere un equilibrio politico tra diverse componenti diversamente governiste, con il quale il PD a trazione Schlein non dovrebbe avere nulla a che fare. E nel quale gli elettori di sinistra, compresi quelli del PD, non possono riconoscersi.
Non stupisce, allora, al di là delle dichiarazioni di soddisfazione, che i numeri reali ci dicono di un partito asfittico, ridotto all’osso, nel quale si sono espressi appena 32 iscritti in una città di quasi 30 mila abitanti; in una realtà borghese, fatta di scuole, di insegnanti, di professionisti, di ceto medio, che evidentemente, di fronte a questo livello politico culturale della classe dirigente del PD giarrese preferisce restare fuori, non solo come iscritti, ma anche come partecipazione alla vita politica cittadina.
Ma l’anomalia non è solo cittadina e, anche se ci sono delle realtà vivaci e partecipative, come per citare i casi più vicini, a Riposto o ad Aci S. Antonio dove il PD esprime un giovane Sindaco, il tema è anche la disaffezione del PD siciliano ad una politica di rinnovamento, nel quale il segretario regionale, Schleiniano per caso, conduce il partito sempre più in basso in termini di voti e di presenza politica.
Scrivo queste note con amarezza – conclude D’Urso – perché il Pd è stato fino ad alcuni anni fa anche il mio partito e non si può prescindere da questo partito se si vuole presentare un’alternativa credibile all’elettorato. Ma, fin quanto prevarranno queste logiche, fino a quando il partito non si aprirà al dialogo ed al rinnovamento, il partito democratico resterà chiuso nelle proprie stanze a celebrare improbabili successi ed il popolo della sinistra non avrà rappresentanza e spazio politico entro cui muoversi”.