Nessun verdetto al processo che si celebra in corte d’assise di Catania sul femminicidio di Debora Pagano. Stamane l’udienza ha registrato l’arringa della difesa, con l’avv.Cristoforo Alessi che assiste l’imputato Leonardo Fresta che ha confermato la propria richiesta dio assoluzione per non avere commesso il fatto sulla scorta delle testimonianze e consulenze di parte. I giudici hanno rinviato al 26 giugno, alle 11, per eventuali repliche ed emissione della sentenza.
Ergastolo e isolamento diurno per due anni: è stata invece la richiesta avanzata alla Corte d’assise di Catania dal procuratore aggiunto Fabio Scavone e dal sostituto Fabio Platania per Leonardo Fresta, il panificatore di 43 anni accusato di avere ucciso l’ex convivente Debora Pagano, 32 anni, nel luglio del 2022, nella loro abitazione di Macchia, una frazione di Giarre. Secondo l’accusa l’uomo segnalò la morte della donna due giorni dopo il decesso spiegando il ritardo perché era “sotto choc”.