Una consistente e alta, almeno alcuni chilometri, nube eruttiva sovrasta l’Etna.
A provocarla, secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia osservatorio etneo, di Catania, sarebbe stato un flusso piroclastico probabilmente prodotto da un collasso di materiale del fianco settentrionale del cratere di Sud-Est.
Il materiale caldo, da osservazioni preliminari, sembra non avere oltrepassato l’orlo della Valle del Leone. Contestualmente, l’attività esplosiva dal cratere di Sud-Est è passata a fontana di lava. Il tremore vulcanico ha raggiunto valori molto alti. Il centroide delle sorgenti è nell’area del cratere di Sud-Est.
L’unico motivo di apprensione in questa fase è semmai legata alla massiccia presenza di turisti che, complice la bella giornata, dalle prime ore del mattino hanno preso d’assalto il vulcano e qualcuno magari si è avventurato per qualche escursione in quota.
«Ho sentito l’Ingv, è tutto normale e sotto controllo». Ha detto, intorno alle 14, Enrico Tarantino, sindaco di Catania. «Non c’è alcuna criticità, è un fenomeno che si ripete e, alla luce del monitoraggio del vulcano, già previsto. Tanto che era stato impedito l’accesso delle aree sommitali. È la nostra montagna, che ormai abbiamo iniziato a conoscere in ogni sua manifestazione».