Il deputato regionale Santo Primavera, interviene con toni critici nell’odierno sistema elettorale delle elezioni di secondo livello nelle ex Province regionali siciliane, enti soppressi ormai undici anni fa da una specifica legge approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana (ARS). Primavera pone l’accento sulla drastica riduzione della rappresentanza territoriale derivante dal nuovo sistema elettorale indiretto. Ricorda come, con il precedente sistema, l’ex Collegio provinciale di Giarre riuscisse ad esprimere ben cinque rappresentanti, garantendo un equilibrio tra le forze di maggioranza e opposizione. “Con il nuovo sistema elettorale indiretto questo vasto territorio esprime solo un consigliere provinciale. Il voto indiretto ha sancito il funerale della democrazia rappresentativa delle autonomie locali, perché prima le province regionali in Sicilia erano espressione statutaria e costituzionale dei liberi consorzi comunali, ora soltanto di segreterie personali che scelgono a tavolino chi deve rappresentare quale interesse. L’agognata lotta alla casta ha prodotto questi paradossali risultati! Non meravigliamoci poi che il quadro nazionale e regionale sia pessimo, perché rappresenta lo specchio delle cordate locali dei singoli”. Secondo Primavera “è giunto il momento di renderci conto che i costi della rappresentatività politica sono i costi sociali di un sistema democratico. Meglio, quindi, una pessima democrazia che uomini soli al comando. Occorre ridare voce ai siciliani e tornare al sistema di voto diretto delle province e poi in generale ad un sistema proporzionale per collegi con voto di preferenza ad ogni livello. Tale metodo rappresenta davvero l’uno vale uno! La mia storia è stata sempre al fianco della democrazia e dei territori!”

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